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C'è anche un tema legato all'opportunità dello spazio e del tempo: quel tipo di espressione dinnanzi alla giovane ospite visibilmente sofferente, è risultato un esercizio di alessitimia gratuitamente violento

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E’ vero che non si può obbligare a nessuno la nonviolenza, che è una scelta personale, motivata da convinzioni storicamente radicate nei comportamenti di popolazioni e gruppi sociali in lotta, e da argomentazioni del tutto rispettabili. Io non voglio sparare e non voglio uccidere, non voglio considerare come nemici da eliminare i soldati russi, e tantomeno i civili ucraini, oltre che i soldati ucraini. Non voglio sparare e combattere con le armi ma parlare con il «nemico».

Non credo che l’Ucraina possa vincere contro l’invasore russo. E’ una tragedia terribile, perché Ucraina e Russia sono confinanti, e l’Ucraina intende cambiare posizione geopolitica, manifestando un orientamento di ingresso nell’Ue sin dagli anni Novanta che l’Europa non ha apprezzato. La stessa Italia era contraria perché l’Ucraina avrebbe apportato più pericolo, visti i rapporti difficili con la Russia.

Capisco bene che nell’emergenza molti ucraini vogliano combattere tuttavia non credo che sia una soluzione, per nulla, finché non si lavorerà seriamente per la convivenza e la comprensione reciproca. Si rischia una conflittualità perenne! Per questo ho apprezzato moltissimo l’intervento della prof. Di Cesare. Putin ha tutti i torti, ma la Russia no. Non possiamo diventare nemici della Russia.

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1. Mi pare che tu confonda curiosamente il piano politico con quello personale. Non è che se sostieni politicamente l'Ucraina qualcuno ti chiederà di andare a combattere in Ucraina. Così come se sostieni il diritto alla migrazione non vuol dire che tu debba ospitare migranti a casa tua. Sono naturalmente piani diversi.

2. Parlare con il nemico è una cosa che le diplomazie stanno facendo assiduamente da ben prima della guerra. Non funziona se l'altro delira.

3. l'Ucraina sta vincendo di fatto questa guerra. Del resto, il Vietnam ha sconfitto gli USA. Nessuna guerra ha un esito scontato.

4. Negli anni Novanta anche la Russia voleva entrare nella Nato. Ogni Paese ha il diritto di decidere liberamente la sua politica estera.

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5. Fatico a comprendere quali possano essere le ragioni di Putin. In ogni caso, nel momento in cui ricorri alla violenza, perdi il diritto stesso a far valere le tue presunte ragioni. Putin oggi ha tutti i torti.

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